Presentazione Squadre 2018, Movistar
La Movistar è pronta per la sua trentanovesima stagione. La squadra spagnola si rinnova rispetto all’anno scorso con cinque nuovi rinforzi, fra i quali spicca sicuramente Mikel Landa. Dopo due anni alla Sky, il basco approda finalmente alla corte di Eusebio Unzue, che lo aveva già cercato diverse volte in passato, e sarà uno dei tre capitani della squadra insieme a Nairo Quintana e Alejandro Valverde. Oltre allo spagnolo, sono approdati in squadra soprattutto corridori per le montagne, con la squadra che si conferma dunque una delle più forti nell’esercizio, rafforzandosi sia con altri uomini di esperienza che con giovani talenti da far sbocciare nelle proprie fila. Di contro però tante partenze, ben otto se si considera il ritiro di Adriano Malori, con diversi corridori preziosi che hanno deciso di firmare per altre squadre. Le ambizioni della squadra rimangono comunque molto importanti, soprattutto per le corse a tappe e le classiche collinari.
GLI UOMINI PIÙ ATTESI
Il roster della squadra è costruito intorno ai tre capitani. Per motivi diversi sono tutti reduci da una stagione molto particolare e sono attesi da un 2018 molto importante. Dopo una prima parte di 2017 fantastica, Alejandro Valverde è stato vittima di un brutto infortunio nella frazione inaugurale del Tour de France e ora c’è curiosità per vedere se riuscirà a tornare sui suoi livelli. I segnali giunti dai vari test effettuati dallo spagnolo sono molto positivi, ma bisognerà aspettare le prime corse per avere delle risposte definitive. Prima o poi dovrà succedere, ma, per quanto visto la passata stagione, il murciano non dovrebbe aver ancora perso lo smalto dei bei tempo.
Nairo Quintana invece l’anno scorso aveva deciso di provare la doppietta Giro – Tour, senza però riuscire a centrare l’impresa. Al Giro infatti si è dovuto accontentare del secondo posto, mentre al Tour non è mai riuscito a lottare con i migliori, chiudendo la corsa fuori dalla Top10. Quest’anno invece il colombiano punterà tutto sulla Grande Boucle, con la voglia di riprendersi lo scettro di scalatore più forte del gruppo. Se lo scorso anno è apparso ridimensionato, anche per una scelta coraggiosa ma forse troppo ambiziosa, anche mentalmente, il 2018 potrebbe essere l’anno della consacrazione, anche considerando una scelta di calendario più conservatrice che potrebbe favorirlo rispetto ad alcuni rivali.
Ambizioni molto alte anche per Mikel Landa, che nel 2017 ha dimostrato ancora una volta di potersela giocare con i migliori in salita, che sia per le tappe o per la generale, pur senza poter mai realmente lottare per la classifica. Al Giro per una caduta, al Tour per ordini di scuderia, malgrado uno stato di grazia. Il basco chiuse la corsa al quarto posto, suo miglior risultato in carriera, ad un solo secondo dal podio, ma con non pochi rimpianti. Quel #FreeLanda ha segnato l’estate e non solo. Non del tutto libero, quest’anno non ha tuttavia l’intenzione di farsi mettere in secondo piano, se non da qualcuno che lo possa superare sulla strada.
I tre per motivi diversi hanno quindi un conto in sospeso con il Tour e quest’anno potranno provare a prendersi la loro rivincita. La Movistar ha infatti deciso di concentrarsi sul Tour de France, schierando i tre capitani al via della Grande Boucle, rinunciando alla presenza di uno di loro al Giro d’Italia. Una scelta coraggiosa, che permetterà alla squadra spagnola di poter attaccare a turno nelle fasi calde della corsa, ma potrebbe anche creare anche delle incomprensioni interne. In particolar modo, sia Quintana che Landa hanno fatto capire infatti di voler fare la loro corsa da capitani e diventerà quindi fondamentale il lavoro in ammiraglia – e di Valverde – per provare a gestirli al meglio. Discorso diverso invece per gli altri appuntamenti stagionali visto che i tre dovrebbero avere calendari diversi e coincidere solo in alcune corse. I tre potranno così giocare le loro carte nelle corse di una settimana, con Valverde che inoltre si presenterà anche nelle classiche delle Ardenne, dove sarà con ogni probabilità l’uomo da battere.
La scelta della squadra di portare i tre capitani al Tour de France lascerà quindi spazio ad altri corridori per il Giro d’Italia. In particolar modo carta bianca dovrebbero averla Andrey Amador e Carlos Betancur. Il primo negli ultimi quattro anni ha partecipato alla Corsa Rosa, centrando due Top10, mentre Betancur nel 2013 riuscì a conquistare un bel quinto posto, oltre alla maglia di miglior giovane. I due potrebbero provare a lottare per un buon piazzamento in classifica generale per poi essere anche loro al via del Tour de France per supportare i capitanti quando la strada sale. Insieme ad i due sudamericani al via del Giro con ogni probabilità ci sarà anche Victor De La Parte che al suo primo anno nel WorldTour ha dimostrato le sue qualità di gregario, ma alla Corsa Rosa potrebbe avere anche delle chance per mettersi in mostra con qualche fuga da lontano.
Il problema per la Movistar potrebbe esser rappresentato proprio dal numero di corridori in grado di supportare i capitani. La partenza di corridori come i fratelli Herrada, Moreno o Izagirre, ma soprattutto di un tuttofare come Castroviejo, sarà difficile da colmare e per questo oltre ai già citati Betancur, Amador e De La Parte sarà fondamentale il lavoro di corridori esperti come Winner Anacona, autore di un ottimo Giro al servizio di Quintana l’anno scorso, o i due nuovi arrivati Eduardo Sepulveda, che malgrado la ancora giovane età ha già fatto una buona esperienza, e Rafael Valls. Sia l’argentino che l’ex Lotto Soudal potranno avere occasioni per mettersi in mostra, ma il loro ruolo sarà soprattutto di supporto ai leader quando la strada sale.
Sulla carta la Movistar è comunque una squadra costruita per lasciare il segno quando la strada sale, ma ci sono alcuni corridori pronti a lasciare il segno negli altri terreni. Sul pavé l’attenzione sarà rivolta soprattutto a Imanol Erviti, autore nel 2016 di una campagna del nord da incorniciare, e Daniele Bennati, con quest’ultimo che potrà avere in qualche occasione anche la chance di provare a buttarsi negli sprint a ranghi ristretti. Volate nelle quali potrebbero far bene anche Carlos Barbero e Jose Joaquin Rojas, anche se i due non sono dei velocisti puri. In particolar modo Rojas in questi ultimi anni è migliorato molto in salita, come conferma il quinto posto all’ultima Amstel Gold Race. Con la sua esperienza inoltre sarà un corridore molto importante per proteggere i vari capitani in corsa, al pari di Erviti e Bennati, che ormai ha fatto di questo ruolo la sua specialità, che potranno avere un ruolo fondamentale nella tappa con il pavé al Tour de France.
Stesso discorso può esser fatto infine per Nelson Oliveira e Jasha Sutterlin. I due sono ottimi cronoman, in particolar modo Oliveira che l’anno scorso ha sfiorato il podio ai Campionati del Mondo, e potranno aiutare nel migliore dei modi i capitani in pianura o sulle prime salite di giornata. Inoltre, Oliveira si è ben comportato l’anno scorso al Giro delle Fiandre, chiudendo nel secondo gruppo inseguitore a meno di un minuto da Gilbert, e c’è curiosità per rivederlo all’opera quest’anno sulle classiche del nord. Il portoghese si è dimostrato in questi anni un elemento molto completo, grazie anche alle sue buone qualità in salita, che potrà trovare spazio quasi in ogni corsa, per sé e per la squadra.
LE GIOVANI PROMESSE
Uno dei possibili problemi in casa Movistar potrebbe esser rappresentato dalla partenza di diversi corridori di qualità. Diventerà importante quindi la crescita di alcuni giovani che in questi anni hanno dimostrato di avere un buon potenziale. L’attenzione è rivolta soprattutto a due talenti spagnoli per le corse a tappe come Ruben Fernandez e Marc Soler. Il murciano è reduce da una stagione travagliata per via di alcuni infortuni e spera di fare in questo 2018 il definitivo salto di qualità. Crescita alla quale è chiamato anche Soler, che nel 2017 ha fatto il suo debutto in una Grande Giro, provando però a mettersi in mostra in qualche frazione senza puntare alla classifica, e fatto molto bene in alcune corse a tappe di una settimana, come testimonia lo splendido podio finale alla Volta a Catalunya.
Grandi aspettative ci sono inoltre riguardo Jaime Roson, che come Landa arriva alla Movistar dopo diversi anni di corteggiamento. L’ex Caja Rural – Seguros RGA ha dimostrato le sue qualità in salita, soprattutto nella prima parte della scorsa stagione, lottando con Nibali al Giro di Croazia, culmine di una stagione che lo ha visto spesso attivo nelle brevi corse a tappe del calendario continental. Ora è atteso alla conferma anche nel WorldTour.
Da osservare attentamente ci sono poi Richard Carapaz e Jaime Castrillo. L’ecuadoriano nel suo primo anno fra i professionisti ha dimostrato ottime qualità sia nelle corse di un giorno, come testimonia il podio al GP Larciano, che nelle brevi corse a tappe. Trovare spazio in una squadra così ben fornita come la Movistar non è mai semplice e continuerà a non esserlo neanche nel 2018, ma ha buona personalità e voglia per provarci. Castrillo invece è uno degli Under23 spagnoli più promettenti, nonostante abbia iniziato a correre solo a 16 anni.Nelle categorie giovanili ha dimostrato di esser un corridore abbastanza completo su tutti i terreni, dimostrando talento anche nelle prove a cronometro, nelle quali è campione nazionale in carica di categoria..
LA SQUADRA
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